Galleria d'arte moderna di Palermo: immergetevi nel bello

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Galleria d’arte moderna di Palermo: immergetevi nel bello

Galleria d'Arte moderna di Palermo: il chiostro

Ventiquattro sale espositive, distribuite generosamente fra tre piani, a raccontare le tappe cruciali dell’arte moderna del XIX e XX secolo. Perle di pittura e scultura siciliana che, aperte alle fervide influenze internazionali, mantengono anche l’identità isolana. Un percorso tra emozioni plasmate in opere da godere con tutti i sensi. Tutto questo è la GAM, la Galleria d’Arte moderna di Palermo, di cui oggi vi racconteremo, storia, attualità e bellezza!

Empedocle Restivo e il suo sogno realizzato

A un giurista innamorato dell’Arte, ecco a chi dobbiamo l’esistenza della Galleria d’Arte moderna palermitana. L’uomo che con passione, progettualità e volontà volle che anche Palermo – come tutte le grandi capitali europee – avesse la sua civica galleria. Con gli altri membri del comitato scientifico nato per realizzare l’idea – tra i quali Ernesto Basile – diede vita al nucleo iniziale della collezione che oggi vanta in esposizione più di duecento fra sculture e pitture. Moto d’ispirazione per lui e gli altri era stata la Grande Esposizione Nazionale ospitata da Palermo nel 1891. In quell’occasione, la città respirò l’aria internazionale dell’arte e, fiera di esserne protagonista, mantenne il desiderio di avere il proprio centro espositivo permanente. Proprio dall’Esposizione provennero i primi elementi artistici che il 24 maggio 1910 furono esposti insieme per la prima volta nella sede della Galleria, il ridotto del Politeama. La storia della GAM era iniziata!

Galleria d'Arte moderna: Francesco Lojacono, veduta di Palermo
“Veduta di Palermo”, capolavoro di Francesco Lojacono (1875) ph © Patrizia Grotta

Detto così, ridotto del Politeama, sembra prestigioso: la neonata Galleria ospitata nel secondo maggior teatro cittadino, simbolo del fervore della Belle Époque! Nei fatti, però, fu chiaro che la sede fosse angusta per le collezioni e, soprattutto, per le ambizioni del futuro immediato. L’idea di Restivo e degli altri era, infatti, quella che il Teatro costituisse sede provvisoria, giusto una sorta di nursery in cui svezzare la giovanissima esposizione. La Storia, però, non segue progetti di bellezza. L’Europa si preparava a drammatici eventi, laddove non bastò una prima grande guerra per decimare popolazione, territori ed economie. Ci fu la seconda, con lo choc del periodo postbellico e la stentata ripresa. Così, il susseguirsi di difficoltà economiche procrastinò l’assegnazione alla Galleria di una sede adeguata ed esclusiva. Rimarrete probabilmente stupefatti nell’apprendere che occorrerà attendere il 2006 perché il sogno di Restivo abbia piena soddisfazione: la GAM trova casa, e che casa!

Il complesso monumentale di Sant’Anna: finalmente una vera casa

È il dicembre del 2006: la civica Galleria d’Arte moderna “Empedocle Restivo” – così nominata a giusto tributo – inizia la sua seconda vita. Lasciatasi alle spalle il ruolo di ospite in un pur prestigioso ridotto, spazia e si magnifica nella sua nuova sede. La GAM – così viene ribattezzata, senza comunque perdere il riferimento al suo fondatore – entra di diritto nel novero delle realtà museali prestigiose della città. La sua nuova casa è già di per sé un’opera d’arte: il complesso monumentale di Sant’Anna alla Misericordia. Fusione fra il quattrocentesco Palazzo Bonet e l’adiacente Convento francescano dedicato a Sant’Anna, sorge a filo della Kalsa – storico quartiere palermitano. Una fusione dalla storia movimentata ed interessante.

Galleria d'Arte moderna: Rinaldo e Armida di Ettore De Maria Bergler
“Rinaldo e Armida”, Ettore De Maria Bergler (1912) ph © Patrizia Grotta

Nato nel 1480 come palazzo aristocratico dal gusto catalano per la famiglia del mercante Gaspare Bonet, fu – infatti – protagonista di una serie di rimpalli di proprietari. Dai Bonet, infatti, per problemi finanziari, passò ai Gesuiti, che però poi lo ricedettero alla famiglia – in qualche modo ripresasi. A inizio XVII secolo la storia si ripete, ma questa volta subentrano i Padri Francescani, che commissionarono l’edificazione del convento. I terremoti del XVIII secolo, i dissesti finanziari dei Francescani e altre peripezie successive stravolgono l’edificio. Ad un certo punto della sua storia, viene persino diviso in abitazioni da dare in affitto! Decennio dopo decennio, perde così la sua complessa identità e scivola nell’ombra. Solo il restauro degli anni duemila ridarà infine giusta luce alla struttura, trasformandola nella prestigiosa casa per la Galleria d’arte moderna di Palermo.

La collezione della Galleria d’Arte moderna

Iniziamo col dirvi che la Galleria va vista, esplorata, vissuta. Con la potenza e l’efficacia che le arti visive hanno, la bellezza delle sue collezioni vi sarà immediatamente chiara e vi toccherà. Non mancate, però, di leggere le numerose introduzioni scritte che troverete all’ingresso di ogni sala. Vi faranno da trampolino per immergervi nell’atmosfera delle aree espositive. In ventiquattro sale, come vi dicevamo, si espandono quattordici tematiche che occupano il dipanarsi espressivo di due secoli (XIX e XX). Lasciatevi accompagnare dal silenzio sacro del luogo e dalle luci smorzate (a volte forse troppo, ed è il nostro unico appunto). Verrete accolti dalle tele monumentali di Giuseppe Sciuti, che fanno da contrappunto al complesso bronzeo degli Iracondi di Mario Rutelli. Concluderete l’esperienza con le esotiche Bajadere del giovanissimo Totò Gregorietti. In mezzo, duecento opere che rappresentano la punta dell’iceberg della collezione, essendo i depositi della GAM pieni di tesori non esposti.

Forse, come noi, vi incanterete sul dramma d’amore dell’Angelo di Moore (Domenico Delisi, 1925). O vi lascerete rapire dal Ladro del sole, Francesco Lojacono, e le sue vedute di una Sicilia posseduta dalla luce e dalla forza della natura. Cercherete nella nebbia l’abbraccio di Giove a Io (Giuseppe Patania, 1828)? Sprofonderete nella malia nostalgica della Palermo di Michele Catti? Rifletterete sul dramma dei Carusi nelle zolfatare? Vivrete l’inquietudine dell’incontro con l’Eva del Peccato (Franz Von Stuck, 1909), specchio dei nostri vizi e della nostra oscura sensualità? Potreste trovarvi a sorridere ironici nell’apprendere che gli uomini possono essere pupi in mano alle donne (Ettore De Maria Bergler, Rinaldo e Armida, 1912). E tratterrete il respiro per non disturbare il sonno della Fanciulla addormentata (Giovanni Barbera, 1933/35). Di certo, dubiterete della vostra percezione dinanzi il Fregio Fiammingo (Giuseppe Enea, 1897), pastello su carta talmente vivido da sembrare velluto in tre dimensioni!

Galleria d'Arte moderna: Fregio Fiammingo di Giuseppe Enea
“Fregio Fiammingo”, Giuseppe Enea (1897) ph © Patrizia Grotta

GAM è altro ancora

Non sveleremo altro del prezioso patrimonio custodito alla Galleria d’arte moderna. Vogliamo, però, darvi dei consigli utili. Innanzi tutto, la GAM non esaurisce il suo potenziale nell’esposizione permanente: mostre temporanee si succedono, infatti, nell’arco dell’anno. Allestite nell’ampio spazio prospiciente il chiostro, hanno avuto, tra gli altri, protagonisti del calibro di Ferdinando Scianna e Henri Cartier-Bresson. Attualmente e fino al ventisei gennaio è in mostra “Leonardo, la macchina dell’Immaginazione”, esposizione multimediale a cura della Treccani. Premesso che la bella arte vale il prezzo del biglietto, sappiate che la GAM – nella collezione permanente – partecipa all’iniziativa “Domenica al Museo”: ingresso gratuito nella prima domenica del mese. La seconda domenica del mese, invece, offre la straordinaria possibilità di accedere ai depositi della Galleria, per scoprire l’invisibile. Infine, se dopo l’immersione nel patrimonio artistico vi sentirete assetati o affamati anche in modo materiale, la Caffetteria della GAM potrà soddisfarvi. Per un’esperienza sensoriale da vivere pienamente.

Galleria d’arte moderna di Palermo: immergetevi nel bello ultima modifica: 2020-01-21T20:42:07+01:00 da Patrizia Grotta

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