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Fuga da Gerusalemme: la storia di Francesco Cracolici durante il conflitto

Fuga da Gerusalemme

Nelle ultime ore, il mondo ha assistito al crescere delle tensioni tra Israele e Hamas, con conseguenze devastanti per la popolazione civile. Francesco Cracolici, un giovane palermitano di 29 anni, è stato testimone diretto degli eventi drammatici che si sono verificati durante il recente conflitto. La sua straordinaria storia di sopravvivenza e fuga da Gerusalemme mette in luce la realtà del vivere in una zona di guerra.

Fuga da Gerusalemme, la storia

Francesco aveva fatto un viaggio a Gerusalemme per motivi di lavoro, ma si è improvvisamente trovato coinvolto negli eventi scatenati dal conflitto. L’esperienza inizia con una pioggia di razzi lanciati da Hamas durante un attacco aereo senza precedenti. La sua situazione si complica quando si rende conto che la sua sicurezza è a rischio. Francesco comprende che la sua unica via di fuga è quella di camuffarsi.

Francesco Cracolici
Francesco Cracolici – Fonte profilo personale fb del palermitano

Il giovane palermitano finge di essere un ebreo yemenita. La sua fuga da Gerusalemme inizia indossando una kippah, il copricapo distintivo utilizzato dagli uomini ebrei per entrare nelle sinagoghe. Francesco ha improvvisato e ha iniziato a salutare pronunciando le parole: “Shalom, shalom.” Per poter raggiungere l’aeroporto ha deciso di mantenere un profondo silenzio e di spegnere il telefono, cercando di mimetizzarsi tra gli altri presenti.

La sua esperienza è stata caratterizzata dalla necessità di mantenere la calma in mezzo al caos e alla paura circostante. Ha trovato solidarietà tra coloro che si trovavano nella stessa situazione e ha cercato di mantenere il coraggio, consapevole che l’ansia avrebbe potuto peggiorare la situazione.

Dal bunker antiaereo all’aeroporto di Tel Aviv

L’hotel in cui si trovava ha attivato un piano di emergenza per proteggere gli ospiti, spostandoli in un bunker antiaereo. Francesco ha condiviso con gli altri i momenti di tensione e di attesa mentre le bombe esplodevano sopra di loro. La sua storia mette indubbiamente in evidenza la resilienza e la solidarietà umana in situazioni estreme.

Durante il conflitto, noto come “Alluvione al-Aqsa”, le autorità israeliane hanno intensificato le misure di sicurezza. La città, che in circostanze normali è viva di festività e celebrazioni, è diventata deserta, con l’energia spezzata da blackout e interruzioni digitali dovute allo shabbat.

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Tel Aviv – Foto di Richard van Liessum da Pixabay

Francesco ha provato a contattare la sua famiglia per rassicurarli, ma è stato costretto a farlo in modo discreto, rispettando le restrizioni religiose locali. La sua fuga dall’aeroporto di Tel Aviv è stata complicata dalle cancellazioni dei voli, ma alla fine è riuscito a prenotare un volo per Istanbul per allontanarsi dalla zona di conflitto.

Nonostante le sfide e le incertezze, Francesco ha dimostrato una straordinaria forza e determinazione nel cercare la sicurezza durante uno dei conflitti più intensi degli ultimi decenni.

Fonti: palermotoday

Fuga da Gerusalemme: la storia di Francesco Cracolici durante il conflitto ultima modifica: 2023-10-10T11:39:47+02:00 da Cristina Gatto

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