Vicoli, quartieri, straduzze. La nostra città parla, attraverso la sua toponomastica. Racconta una storia complessa. La storia di quella che secoli fa veniva chiamata Zyz, per divenire poi Panormus, e ancora Balarm, fino a Balermus, che quasi suona familiare. Osservando i nomi che nel tempo sono stati attribuiti alle vie di Palermo, oggi incontriamo personaggi di ogni genere. Attori più o meno noti, che si sono resi protagonisti proprio di questa lunga storia. Tra questi, si fanno spazio termini bizzarri, il cui significato è tutto da scoprire.
I misteri delle vie di Palermo
A nomi noti e di semplice comprensione, si accostano bizzarre denominazioni. Talvolta, tali appellativi si riferiscono ad antiche usanze. È il caso di Via delle Sedie Volanti, situata nel quartiere Capo tra via Spirito Santo e piazza Beati Paoli. Molti turisti e non solo, incamminandosi per tale stradina, si sono incuriositi. Attraverso una breve ricerca, però, è semplice scoprire che l’appellativo non ha nulla a che fare con fenomeni paranormali da brividi. Infatti, il nome risale a coloro che tanti anni fa esercitavano in quella via la loro professione: costruttori di portantine. Si tratta di vere e proprie “sedie portatili” che fino al XIX secolo i nobili utilizzavano per spostamenti nei casi in cui le carrozze non erano disponibili. Esse, dotate di due robuste aste di legno, venivano portate a spalla dai servitori o dai cavalli.
Un altro curioso esempio riguarda via Scippateste, anch’essa nel quartiere del Capo. La denominazione, da tradizione, si riferisce ad un pericoloso abitante del vicolo. L’uomo, un giorno, furioso per avere scoperto il tradimento della moglie, avrebbe ucciso e decapitato i due amanti, esponendo le teste proprio sulla stradina, alla vista di tutti i vicini. Non sappiamo se lo scabroso evento corrisponda alla verità. Potrebbe anche darsi, infatti, che al personaggio fosse stato attribuito per qualche altro curioso motivo quel soprannome. In ogni caso, si è ugualmente meritato, probabilmente senza mai scoprirlo, l’intitolazione di una via.
E a proposito di strani soprannomi, ecco che appare via Scorzadenaro, tra via Altofonte e via Gaetano Costa. A parer di alcuni, in tal modo veniva anticamente chiamato un proprietario terriero della zona. Altri, invece, raccontano dell’esistenza di un mercato di bestiame lì vicino, dove alcuni commercianti erano soliti truffare – scorzare – gli acquirenti, facendogli pagare a caro prezzo animali di bassa qualità.
Personaggi illustri o mai esistiti?
Esistono, a Palermo, anche vie di cui il nome ancora oggi non ha una ben precisa spiegazione. È il caso di via Enrico Hassan, una traversa di via Portella della Ginestra. Chi sia costui e cosa abbia fatto di così meritevole affinché gli venisse attribuita una strada non ci è dato saperlo. Nella storia siciliana, infatti, non compare nessun uomo con tale nome. Probabilmente, la denominazione è data da un errore del Comune. Enrico sarebbe una mala trascrizione del titolo “Emiro”, mentre Hassan avrebbe una consonante in più rispetto al dovuto. Nel capoluogo siciliano vengono infatti ricordati ben tre Emiri Hasan, ma chissà quali tra questi è stato omaggiato.
…e “illustri” sostituzioni?
Un personaggio, non illustre ma ben saldo nella memoria dei palermitani, è quello di Oliva. Oggi, la strada a lei cara è intitolata a Camillo Finocchiaro Aprile, ma il Ministro della Giustizia del Regno d’Italia non si offenderà se, talvolta, gli abitanti del capoluogo siciliano la denominano Corso Olivuzza, in onore della proprietaria di una bettola molto nota della zona, rimasta nel cuore dei vicini.
Dunque, ogni volta che passeggiate per le vie di Palermo, alzate lo sguardo. Accanto a nomi celebri, che vi renderanno fieri di essere siciliani, troverete anche bizzarre denominazioni e personaggi sconosciuti. Domandatevi: “perché è questa la sua denominazione?”.
