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MITI E LEGGENDE

Il mistero dei Beati Paoli: chi erano davvero questi uomini?

mistero dei beati paoli

Il mistero dei Beati Paoli: chi erano davvero questi uomini? Foto di: Mario Pellerito da Flickr.com

Il mistero dei Beati Paoli che avvolge la città di Palermo dura ormai da più di cinque secoli. Al giorno d’oggi il capoluogo Siciliano presenta vie e un variegato numero di negozi che portano il nome della confraternita, la cui vicenda ha ormai acquisito grande fascino agli occhi dei cittadini. La domanda sorge spontanea: questa setta è realmente esistita? I Beati Paoli sono soltanto mito e leggenda o rientrano a far parte della storia di Palermo a tutti gli effetti? Scopriamolo insieme.

La storia della confraternita

La prima apparizione storica che abbiamo della setta risale intorno alla fine del XVIII secolo, quando il marchese di Villabianca trascrive e pubblica i suoi “Opuscoli Palermitani”. Francesco Maria Emanuele Gaetani (questo era il nome del marchese) sostiene fermamente l’esistenza di una confraternita denominata Beati Paoli che ha agito nell’oscurità intorno al 1180 circa. Il nome della setta deriva dalla devozione a San Francesco da Paola , mentre la causa del termine “beati” è da ricercare nella pratica comune dei membri di girovagare per le Chiese di Palermo vestiti da monaci. Durante la notte, invece questi uomini avevano il volto coperto da un cappuccio nero. In occorrenza, però, i Beati Paoli venivano anche chiamati i “vendicosi”. Infatti, si pensa che la setta fosse formata per lo più da cittadini appartenenti a un ceto basso che facevano giustizia contro i soprusi dei nobili, nonché proprietari di feudi.

raffigurazione dei beati paoli

Raffigurazione di tre membri dei Beati Paoli mentre indossavano la loro usuale tunica. Illustrazione di M. Aruta.

Il luogo di ritrovo dei Beati Paoli

Come tutte le sette, i Beati Paoli avevano un rifugio. Tale luogo di ritrovo fungeva da vero e proprio tribunale, in cui la confraternita si riuniva per decidere sulla vita o sulla morte dei nobili rivali. Il tribunale era un insieme di vie e grotte sotterranee, appartenenti ad un’antica necropoli punica, che si pensa si estendessero sotto il mercato del Capo di Palermo. La rete di tale cunicoli era situata tra la Chiesa di Santa Maria di Gesù (comunemente conosciuta come Chiesa Santa Maruzza dei Canceddi) e la Grotta di Vicolo degli Orfani. La Chiesa, che si affaccia in quella che ora è Piazza dei Beati Paoli, è dotata di una cripta sotterranea che si pensa dovesse essere il luogo d’ingresso al tribunale della confraternita. All’interno della cripta si trova un passaggio segreto che porta direttamente alla Grotta, un’antica camera dello Scirocco che si trovava all’interno del palazzo Baldi-Blandano.

Cripta della Chiesa di Santa Maruzza dei Canceddi a piazza Beati Paoli

Cripta della Chiesa di Santa Maruzza dei Canceddi, Foto di: Giuseppe Romano, da Flickr.com

Nonostante siano passati secoli dal periodo in cui questa congrega di uomini si pensa abbia agito, ancora oggi non ci sono fonti certe che attestano l’esistenza della confraternita. Tuttavia, è difficile immaginare che un uomo dotato di un titolo onorifico come quello di marchese si sia inventato tutto. Inoltre, sull’argomento, si sono basati anche la maggior parte degli studi svolti dal famosissimo scrittore Luigi Natoli, che peraltro ha scritto il libro “I Beati Paoli”. Grazie a questo bellissimo romanzo ci sono pervenute molte informazioni sulla setta. E Natoli non era mica uno scrittore da poco; se l’autore era così convinto riguardo l’esistenza della setta, le sue ragioni doveva pur averle!

Il mistero dei Beati Paoli: chi erano davvero questi uomini? ultima modifica: 2019-02-15T11:53:40+01:00 da Mauro Saitta

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