Luigi Filippo Roberto d'Orléans: una vita tra avventura e lusso

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Luigi Filippo Roberto d’Orléans: una vita tra avventura e lusso

Luigi Filippo Roberto d'Orléans

Nel 1700 il giardino della Milza, il torrente Kemonia, la vallata del mercante Onorio Garofalo, l’impresa agricola del principe di Aci (una riserva di caccia popolata da cinghiali e da gazzelle) e il piano di S. Teresa (attuale Piazza Indipendenza) divennero la tenuta della Famiglia d’Orleans. Luigi Filippo Roberto d’Orléans ha vissuto una vita tra avventura e lusso, e con la sua morte, nel 1926, terminano l’espansione e il lusso del Palazzo e del Parco che portano il nome della sua famiglia.

Storia del Palazzo d’Orléans

Attualmente sede della Presidenza della Regione Sicilia, Palazzo d’Orléans ha il suo ingresso principale in Piazza Indipendenza. Il corpo centrale della costruzione viene edificato nel 1775 per volontà del principe Monroy. Dal 1810 la famiglia d’Orléans avvia l’acquisto dell’immobile insieme alle contigue abitazioni prospicienti la piazza: le palazzine Gerardi e Bentivegna e le case Greco e Vitale. Luigi Filippo d’Orléans, futuro re di Francia, vi soggiorna durante l’esilio. Nel 1815 acquista il palazzo in occasione del suo matrimonio con Maria Amalia di Borbone, figlia del re Ferdinando IV. Sotto i Borbone-Orléans, la tenuta attraversa il periodo di maggiore splendore della sua storia: 144 stanze, numerose cantine e dependance. Con gli anni di decadenza, legati alla sorte politica di Luigi Filippo, gli appartamenti dell’edificio sono dati in affitto e il giardino in gabella. Dopo la morte del sovrano, Maria Amalia dona la proprietà al figlio Enrico d’Aumale che estende i possedimenti.

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Luigi Filippo Roberto d’Orléans ne L’Illustrazione Popolare

Luigi Filippo Roberto d’Orléans: una vita tra avventura e lusso

Nel 1897 l’eredità passa a Luigi Filippo Roberto d’Orléans (1869–1926), esploratore e politico francese, noto con il titolo di Duca d’Orléans. S’iscrive prima alla Accademia Militare Reale Inglese e in seguito entra a far parte dell’Accademia Militare Svizzera. Ancora colpito dalla legge d’esilio, prova inutilmente ad esigere il diritto di compiere il servizio militare nel proprio paese. Ciò gli fa guadagnare il soprannome popolare di Prince Gamelle. Il giovane Duca d’Orléans compie numerosi viaggi e si dedica alla caccia nel Caucaso, in America Settentrionale, in Somalia e in Etiopia. Raccoglie una quantità notevole di trofei animali, che colleziona con l’intento di fondare un museo. Compie alcune scoperte scientifiche: in Etiopia visita regioni ancora sconosciute agli Europei e identifica una nuova varietà di elefante. Successivamente è in Egitto ed in Palestina. Luigi Filippo Roberto d’Orléans trascorre una vita tra avventura e lusso principesco, in viaggio nel mondo.

L’esploratore

Sposa la cugina Maria Dorotea con la quale soggiorna spesso a Palermo nel Palazzo d’Orléans. Ricominciano le spedizioni tra il 1905 e il 1909: visita la costa orientale della Groenlandia e scopre terre ancora sconosciute, che vengono da lui chiamate Isole di Francia e Terre del Duca d’Orleans. Dal 1912, dopo la separazione dalla moglie, parte per l’Asia centrale, la Russia e il Caucaso, l’anno successivo in Argentina e in Cile. Dopo aver abbandonato la direzione politica del movimento monarchico francese, riprende i suoi viaggi tra il 1921 e il 1926: Argentina, Cile, giro dell’Africa, Alto Egitto ed Etiopia. Di ritorno da una battuta di caccia in Kenia si ammala e muore a Palermo nel Palazzo d’Orléans nel 1926. I numerosi trofei di caccia collezionati dal Duca sono oggi visibili presso la Grande Galerie de l’Evolution a Parigi. Quella di Luigi Filippo Roberto d’Orléans è una vita tra avventura e lusso.

Fine di una eredità

Palazzo d’Orléans rimane alla famiglia d’Orléans fino al 1940 quando il complesso venne requisito dal Governo Italiano. Nel 1943 è sede del Comando delle truppe USA, dopo la presa di Palermo. Spariranno mobili pregiati, dipinti, porcellane, argenteria, tendaggi di seta e tappeti. Nel 1950 la Commissione di conciliazione italo-francese impone la restituzione dell’immobile ai proprietari (Enrico, conte di Parigi), che lo vendono definitivamente alla Regione Sicilia nel 1955. L’anno seguente, al posto del palazzetto Bentivegna, sorge l’odierno edificio degli uffici della segreteria generale della Presidenza. Numerosi i beni al suo interno: un orologio in tartaruga con quadrante e fregi in bronzo dorato a mercurio, firmato sul quadrante, quadri di notevole valore storico ed artistico tra i quali Anton Van Dick, Esteban Murillo, A. Van Ostade. A Marzo del 2018, durante le Giornate di primavera del FAI, il Palazzo ha aperto le porte ai visitatori che hanno potuto ammirare per la prima volta il corridoio del piano presidenziale, la Sala giunta, la Sala delle colonne, il Salone degli specchi e lo studio del Presidente della Regione.

Palazzo d'Orléans

Interno di Palazzo d’Orléans – Ph. NuovoSud.it

Il Parco d’Orléans

Del Palazzo fa parte un ampio parco all’italiana, il Parco d’Orléans, risalente alla metà dell’Ottocento e per lungo tempo luogo di sperimentazione agraria. Inaugurato al pubblico il 5 novembre 1955, in occasione della visita in città del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. È stato l’unico parco ornitologico d’Italia e uno dei pochi esistenti in Europa. Pappagalli esotici rari, cicogne, fenicotteri, pellicani rosa e uccelli autoctoni, oggi estinti in Sicilia, come l’avvoltoio Capovaccaio, il Pollo Sultano, il Gufo e il Cavaliere d’Italia. Dal 2016 gli animali sono ospiti dell’Istituto zooprofilattico di Palermo.

Luigi Filippo Roberto d’Orléans: una vita tra avventura e lusso ultima modifica: 2019-03-25T15:10:09+01:00 da Eleonora Di Trapani

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