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ARTE SE PASSEGGIAMO STORIA VICOLI

Cefalù: meraviglioso borgo tra il Tirreno e le Madonie

Cefalù: scorcio tra il Duomo e la rocca ph Angela Strano

Cefalù: scorcio tra il Duomo e la rocca ph Angela Strano

Un paese che cattura chi viene a visitarlo. Un luogo che incarna sia la quiete della natura sia la suggestione dei vicoli. Cefalù è uno dei borghi più affascinanti della Trinacria, ambita meta turistica e perla di tutta l’isola.

Geografia fisica

Cefalù si trova sotto l’omonima rocca; questa, insieme al Duomo, delinea il profilo e il panorama. La cittadina dista da Palermo circa 70 km ed est; è ubicata a metà della costa settentrionale siciliana, che va da Trapani a Messina. La costa è a tratti rettilinea, a tratti con insenatura, sia sabbiosa sia rocciosa. Dopo la costa vi è un tratto pianeggiante e poi delle colline che anticipano la catena montuosa delle Madonie. Il clima è mediterraneo, con inverni freschi e piovosi ed estati asciutte. La brezza marina mitiga questa calura.

Cefalù si trova tra il Tirreno e le Madonie
Tra mare e roccia: questo, oltre all’arte e ai vicoli, rende Cefalù peculiare ph Angela Strano

Cefalù: la sua storia

All’epoca preistorica risalgono due grotte, che indicano delle presenze umane in quel periodo, a Nord dei primi insediamenti urbani. E’ del V secolo a.C. la cinta muraria megalitica che ancora circonda il centro storico, assieme al Tempio di Diana. Nel IV secolo a.C. i greci chiamano Kefaloidion l’insediamento indigeno, dal greco Kefalè, cioè testa, in merito al suo promontorio. Secondo altre fonti il nome Cefalù deriva dall’aramaico Kephas (pietra, roccia, sempre in merito alla sua ubicazione. Nel 307 a.C. è la volta dei Romani, che la chiamano Cephaloedium. Nell’epoca greco-romana Cefalù presenta un assetto urbanistico caratterizzato da strade secondarie che confluiscono sulla più importante via. Inoltre una strada chiude ad anelli la cittadina e la cinge assieme alle mura.

Nell’epoca bizantina gli abitanti si trasferiscono dalla pianura alla rocca. Vi sono ancora dei resti di quest’insediamento, come mura merlate, chiese e cisterne. Ma il vecchio centro ha continuato ad essere abitato. Gli Arabi nell’858 conquistano Cefalù, denominandola Gafludi e confluisce nell’emirato di Palermo, rispetto a questo periodo sono scarsi i reperti. Nel 1063 arrivano i Normanni; con Ruggero II la costa torna ad essere fulcro della cittadina. A questo periodo risalgono diversi monumenti tra cui il Lavatoio, la chiesa di san Giorgio, il chiostro del Duomo, di cui inizia la sua costruzione, e il Palazzo Maria. Per circa due secoli (metà XIII secolo – metà XV secolo) Cefalù appartiene a vari feudatari. Dopo la sua storia è correlata al resto della Sicilia e, dal Risorgimento in poi, a tutta l’Italia.

Lavatoio a Cefalù, reperto storico sul vivere d'una volta
Il Lavatoio, punto richiamante le abitudini d’un tempo a Cefalù ph Angela Strano

I luoghi che incarnano l’anima di Cefalù

Si racconta che la costruzione del Duomo è stata determinata dal voto fatto al S.S. Salvatore da Ruggero II. Questi è riuscito a scampare ad una tempesta e giungere alla cittadina. In realtà l’edificio ha assunto carattere di fortezza. Nel 1131 si pone la prima pietra per costruire il Duomo; nel 1145 si realizzano i mosaici dell’abside e si sistemano i sarcofagi per la sepoltura di Ruggero II e moglie. Vari elementi dell’edificio dimostrano che le spoglie del personaggio regale avrebbero dovuto trovare lì collocazione. Il Duomo presenta un suggestivo chiostro, fulgido esempio di scultura medievale siciliana.

Il Lavatoio medievale si trova in via Vittorio Emanuele. Dopo la demolizione del 1514, si ricostruisce in posizione più bassa. E’ presente una scalinata in pietra levigata che conduce al pavimento e alle vasche, con degli appoggi per strofinare i panni. Il Museo Mandralisca si trova nell’omonima via. Esso conserva dipinti quattrocenteschi, reperti archeologici, una collezione numismatica. L’opera principale che vi si colloca è il Ritratto d’ignoto marinaio, di Antonello da Messina.

Il Teatro Comunale presenta una storia movimentata. Dall’essere stato chiuso e riaperto molte volte, ha trovato allestimento come lazzaretto, durante l’epidemia di peste, come cinema negli anni ’20. Il Comune negli anni ’80 lo ha acquistato e restaurato. Il porto si colloca ad est dell’abitato, con un molo foraneo a tre bracci. Esso collega pure con le isole Eolie.

Il valore artistico-culturale della cittadina

Il centro storico fa parte del sito Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, dichiarato Patrimonio dell’UNESCO nel 2015. Cefalù, per la sua rilevanza storica e artistica, rientra pure nel circuito de I borghi più belli d’Italia, come Militello in val di Catania. Un riconoscimento attribuito per l’atmosfera di genuinità che si respira nel suo tessuto urbano. Il paese fa parte della rete dei comuni solidali; ha costituito l’ispirazione per diverse trasposizioni letterarie e cinematografiche.

Una cittadina che incarna l’arte e la dimensione umana tipica dei borghi. E’ questo che la rende una perla per tutta l’isola, nonché una meta da visitare. Cefalù come gioiello del Tirreno e delle Madonie.

Cefalù: meraviglioso borgo tra il Tirreno e le Madonie ultima modifica: 2022-05-25T09:32:00+02:00 da Angela Strano

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