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Livia De Stefani, la scrittura come veicolo per il cambiamento

Livia De Stefani: una vita per la scrittura

Una donna siciliana che crede alla bellezza della sua terra. Una figura femminile la quale, attraverso la scrittura, si è esposta. Livia De Stefani ha teso sempre a comunicare tramite questo strumento ciò che sentiva dal profondo. Una donna che si è distinta per la sua attività.

Riferimenti di vita

Livia De Stefani nasce a Palermo il 23 giugno 1913. La sua è stata una famiglia agiata, ovvero proprietari terrieri. Ben presto prende le distanze da tale contesto, definendolo grottesco. Ha seguito gli studi presso le suore dell’Istituto di s. Anna; già dalla seconda elementare ha iniziato a scrivere versi. All’età di 17 anni, a Roma, conosce lo scultore Renato Signorini, di cui si innamora, convola a nozze e si trasferisce nella capitale. Alberto Savinio incoraggia Livia ad esprimersi tramite la scrittura, l’ulteriore frequentazione di altre figure ha fatto emergere sempre più la vocazione verso la scrittura. Elsa Morante, Maria Bellonci, Vitaliano Brancati: tutte figure che hanno resa vivace la sua vita, percepita come intrisa di convenzioni. Livia De Stefani scrive una raccolta poetica, Preludio, ma con scarso riconoscimento.

La sua vocazione spicca nel 1953, col romanzo La vigna di uve nere. La scrittrice palermitana non ha mai perso totalmente i contatti col luogo d’origine; vi si è recata spesso per motivi di eredità. Col suo esordio la donna fa affiorare il suo legame con la Sicilia, di esaltazione e al contempo di denuncia. Aspetto rievocato dagli altri suoi libri, Gli affatturati (1953), una raccolta di racconti; Passione di Rosa (1958); Viaggio di una sconosciuta (1963). Nel 1966 muore Renato Signorini, il marito; nonostante il dolore, Livia De Stefani continua la sua attività. I risultati sono La signora di Cariddi (1971) e La stella Assenzio (1975). Nel 1991, un mese prima della scomparsa, la Mondadori pubblica il suo ultimo libro, La mafia alla mie spalle. Livia muore il 28 marzo di quell’anno a Roma.

Livia De Stefani, la scrittura come canale di attivismo politico-sociale
Livia De Stefani, una donna controcorrente per l’epoca Fonte Facebook

Come Livia De Stefani ha inteso la scrittura

La donna, nei suoi scritti, esprime pienamente la sicilianità, con tutte le sue contraddizioni. Si tratta la crudezza della realtà, che incombe per qualunque ceto sociale, fatta di drammaticità. Affiorano descrizioni incisive su una terra così affascinante ma con retaggi patriarcali radicati. I siciliani presi dal fatalismo, convinti che tutto possa solo restare immobile, senza credere ad alcuna possibilità di riscatto. Questa è la Sicilia dei primi del ‘900 narrata da Livia De Stefani, a cominciare da La vigna dalle uve nere. Ne Gli affaturati, la scrittrice si esprime con maggior ironia rispetto ad un contesto retrogrado. La signora di Cariddi, invece, è un’opera più introspettiva: scritta in prima persona, la protagonista rivela se stessa.

La mafia alle mie spalle

Per una larga fetta dell’opinione pubblica costituisce lo scritto più dissacrante di Livia De Stefani. Ella descrive il potere mafioso in tutta la sua ferocia. Si riferisce all’omertà, la quale ha permesso il proliferare di questo fenomeno. Inoltre l’autrice descrive come ogni tentativo di innovazione è visto dalla gente più umile come scandalo. Emerge la stretta correlazione tra mafia e patriarcato, poiché nella criminalità organizzata sussiste il culto del proprio potere e la sottomissione, se non proprio l’uccisione altrui.

Si può sostenere che Livia De Stefani sia stata una femminista ed ecologista. Attraverso i suoi scritti ha auspicato l’emancipazione femminile da convenzioni assurde e millenarie. Ella inoltre ha rivendicato, tramite i suoi scritti, la giustizia ambientale. Le terre siciliane, a suo parere, non sono state abbastanza valorizzate. Esse inoltre spesso sono state fonte di speculazione per il potere mafioso. Una figura femminile da ricordare perché, con la scrittura, ha teso a far convergere intelletto, creatività, denuncia sociale.

Livia De Stefani, la scrittura come veicolo per il cambiamento ultima modifica: 2021-12-30T14:10:02+01:00 da Angela Strano

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Julieta B. Mollo

Muy interesante 😌

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