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Steri, un’app per scoprire le carceri dell’Inquisizione

App Carceri dell'Inquisizione

Nasce una app dedicata alle “Carceri dell’Inquisizione” di Palazzo Steri a Palermo. Contiene contenuti storici, scientifici e artistici ed è disponibile gratuitamente sulle piattaforme IOS e Android degli smartphone. E così studenti, turisti, cittadini potranno iniziare il loro viaggio attraverso le quattordici celle presenti nei due piani dell’edificio seicentesco, sede del Tribunale del Santo Uffizio.

Nasce la App delle “Carceri delle Inquisizioni dello Steri”

La programmazione e lo sviluppo tecnologico sono stati curati da GStudio ADV di Palermo che in pochi mesi ha offerto attraverso la scansione di un QRCode la possibilità ad adulti ma anche ai ragazzi di scoprire la storia di questi luoghi dal 1605 al 1782 nelle celle.

“Abbiamo lavorato alla progettazione una decina di persone. L’App è stata sviluppata con un timework di Google che si chiama Flutter- sottolinea Andrea Giamporcaro –  Co-Founder & CEO presso GSTUDIO ADV S.r.l e ci permette di essere veloci, personalizzabili e soprattutto multipiattaforma. L’App è già disponibile su App Store e tra qualche giorno lo sarà su Android ma potremmo integrarla su altri dispositivi come Windows”.

La App consente un viaggio museale a adulti e bambini

È un App che conterrà delle linee guida sulla struttura che ospita le Carceri e poi si potranno ammirare le celle con i graffiti attraverso la segnalazione mirata di alcuni punti chiave. E una seconda sezione con approfondimenti e bibliografie ad hoc. Attualmente la versione è in lingua italiana ma entro un mese, raccontano gli sviluppatori di ADV Palermo, sarà disponibile anche in inglese.

Un Disegno Carceri
Uno dei disegni di Palazzo Chiaramonte-Steri scoperto dopo il 1782: fine della Santissima Inquisizione in Sicilia

Oltre al percorso di visita per adulti previsto anche uno per i bambini, che saranno accompagnati da una mascotte. I piccoli utenti potranno partecipare a un quiz  di una decina di domande che potranno rispondere solo dopo aver osservato attentamente le celle con i graffiti.

Storia delle quattordici celle dove furono rinchiuse 6000 persone

E i simboli iconografici sono al centro della visita delle celle nelle quali sono state rinchiuse più di seimila persone. “Sono raffigurati maghi, stregoni, streghe, negromanti- racconta Valeria La Motta- esperta dell’Inquisizione spagnola in Sicilia –  ma anche guaritori e guaritrici che conoscevano le piante per curare le persone. Si trovano disegni anche dei frati che magari appartenevano a correnti mistiche non riconosciute. Molti dei disegni appartengono all’iconografia religiose, santi, scene della Bibbia o la crocifissione”.

Uno dei disegni delle carceri
Uno dei disegni delle carceri di Palazzo Steri – Ph. Annalisa Lo Monaco

Sui muri sono impressi anche dei disegni di velieri, ma anche galeoni o scene di guerra. Molti detenuti erano marinai, gente del porto che spesso veniva catturata dai corsari , porti nelle coste africane e tornate qui erano spesso incriminati di apostasia.

La App collegata al progetto Erasmus+ “GAP Graffiti Art in Prison”

Questo percorso culturale con la relativa App è realizzata come attività collegata al progetto Erasmus+ “GAP Graffiti Art in Prison” (2020-2023). Il team al femminile vede la presenza insieme a Valeria La Motta anche di Enrica Zaccone, Francesca Balistreri, Gabriella Cianciolo e la direttrice artistica Laura Barreca.

“E’ un progetto internazionale- sottolinea Laura Barreca che mette insieme 20 dottorati di tutta Europa chiamati a lavorare con i detenuti del carcere. Così da poter diminuire questo gap tra società civile e università. Inoltre saranno presenti artisti e artiste che metteranno a disposizione le loro conoscenze. Il nostro progetto è interdisciplinare, con dibattiti, incontri e seminari, ospitati nelle sedi dei partner”.

Il progetto una tappa della valorizzazione del Complesso Monumentale dello Steri

L’App dello Steri va a intersecare il progetto e l’attività di musealizzazione e valorizzazione che si sta cercando di realizzare in questi anni di tutto il complesso monumentale di piazza Marina. Il frutto di un lavoro che vede l’impegno soprattutto del Sistema Museale d’Ateneo dell’Università degli Studi di Palermo diretto dal prof. Paolo Inglese .Turisti e cittadini da oggi potranno quindi riscoprire un luogo carico di storia, emozioni e tanta bellezza.

Steri, un’app per scoprire le carceri dell’Inquisizione ultima modifica: 2021-08-10T08:36:17+02:00 da Ambra Drago

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