Servizio civile, l’impegno di 84 giovani per i piccoli e i migranti – itPalermo

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Servizio civile, l’impegno di 84 giovani per i piccoli e i migranti

Servizio Civile - la rete di volontari del Gonzaga

Un’iniziativa che accoglie le sfide dettate dalla pandemia per un futuro ricco di cittadini solidali e consapevoli. Un modo per essere accanto ai bisogni di chi vive vicino a noi, anche se viene da lontano. Un bambino, un adolescente un migrante. Questo è il Servizio Civile Universale della rete “Con il Gonzaga, per i Giovani, in Sicilia”.

Gli obiettivi della rete di servizio civile

Una realtà che vede impegnati 84 giovani per un anno al servizio della città. Volontari nei servizi educativi ai più piccoli, nell’assistenza ai migranti e in altre attività nei quartieri più difficili di Palermo. Tra gli obiettivi della rete solidale offrire spazi di incontro e supporto scolastico ai bimbi che vivono realtà di svantaggio economico nel rispetto delle differenze. E poi ancora accompagnare i giovani a costruire il proprio progetto di vita. Particolare attenzione è dedicata anche ai migranti. Grazie alla rete si vuole contribuire alla loro accoglienza e integrazione.

Servizio Civile Gli 84 Volontari Impegnati In Città
Gli 84 giovani impegnati nel servizio civile universale- foto ufficio stampa

Si tratta di servizi che stanno sempre più diventando necessari in tempo di pandemia, dove gli spazi di condivisione sono per ragioni evidenti limitati e rari. Il nome della rete “Con il Gonzaga, per i Giovani, in Sicilia” esprime il sogno condiviso di un futuro bello per i giovani e con i giovani in una terra ricca e ferita come la Sicilia. La rete di associazioni ed enti no profit coordinata dal Gonzaga, che comprende l’Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe, il Centro Astalli Palermo, la Cooperativa Sociale Parsifal, la Cooperativa Sociale Al Azis, l’Associazione Arces, la Polisportiva Gonzaga CEI A.S.D.C., è la struttura portante di questa forte esperienza di crescita, di solidarietà e di cittadinanza.

Servizi che in questo periodo di pandemia sono sempre più necessari

Un’iniziativa voluta dal direttore generale del Gonzaga Campus, padre Denora:  “Ci entusiasma l’idea che da qui possa nascere una esperienza di cambiamento: un mondo costruito con i giovani e per i giovani che sappia raccogliere la sfida della pandemia per uno stile di vita più solidale, più profondo, più attento”. E il presidente del Cda del Gonzaga padre Gianni Notari sottolinea: “Accompagnare i giovani nella creazione di un futuro di speranza è una delle preferenze apostoliche che noi gesuiti di tutto il mondo abbiamo individuato per i prossimi dieci anni. Il nostro tempo ha tanto bisogno di persone che mettano a frutto tutte le loro competenze per costruire una umanità che sappia sempre di più ascoltare ed aprirsi in maniera autentica alle persone più piccole e più fragili”.

Le esperienze dirette dei giovani impegnati in città

Dei giovani impegnati nel servizio civile, 45  hanno iniziato la loro esperienza nel settore dell’educazione. Destinatari i bambini e i giovani della Scuola italiana, dell’International School e della Polisportiva del Gonzaga Campus. In questi giorni sono stati impegnati nel ricco programma del Gonzaga Estate tra laboratori, giochi, musica, sport, esperienze forti di solidarietà e campi di volontariato.

“Dalle attività ludico-creative dedicate ai più piccoli credo che potrò imparare davvero tanto – dice Floriana Romeo di 26 anni laureata in accademia di Belle Arti -. In futuro mi piacerebbe intraprendere il percorso dell’insegnamento e per questo ho scelto di fare il servizio civile nell’ambito educativo con i bambini dai 3 a 6 anni. Abbiamo iniziato mettendoci in gioco nelle attività di animazione estive che coinvolgono tanti bambini e ragazzi”. 

Servizio civile, il logo della rete di solidarietà
Il logo della rete di Servizio civile universale coordianta dal Gonzaga – foto ufficio stampa

Gli altri sono già a lavoro nelle oltre venti sedi sparse in tutto il territorio. Tra questi c’è Hajar Midouni di 25 anni, originaria del Marocco che studia Scienze del turismo alla facoltà di Economia e finanza e parla cinque lingue. “Ho iniziato a dare il mio aiuto alle attività svolte dal Centro Astalli. Ovvero l’accoglienza, la distribuzione dei beni di prima necessità, il supporto allo sportello lavoro e la scuola. La sede in cui opero mi fa sentire a casa quasi come fosse una seconda famiglia proprio per il bel clima che si respira tra operatori e noi volontari. Ogni giorno, impariamo ad ascoltare gli altri in maniera paziente ed umile. Stiamo facendo amicizia con le persone che arrivano. Quando riusciamo nel nostro piccolo a rispondere ai loro bisogni, vederle ringraziare e sorridere è bellissimo”.

Servizio civile, l’impegno di 84 giovani per i piccoli e i migranti ultima modifica: 2021-07-29T08:14:01+02:00 da Stefania Brusca

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Julieta B. Mollo

Ottimo!

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