Imponenti, maestosi, stupefacenti a livello architettonico: il fascino dei Quattro Canti è universalmente riconosciuto. Uno dei luoghi simbolo della città di Palermo.
Cenni storici
All’incrocio tra via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele II si trova Piazza Vigliena, chiamata così in onore del realizzatore, lo spagnolo Viceré Marchese di Villena. È meglio conosciuta come “I quattro Canti di città” o “Il Teatro del Sole”, perché durante il giorno almeno una delle quattro facciate è illuminata dal sole. La realizzazione della piazza avvenne nel 1609, come il completamento dei cantoni est ed ovest; quelli sud e nord rispettivamente nel 1612 e nel 1620. La forma della piazza, ottagonale, fungeva da punto di incontro tra i quattro quartieri principali dell’epoca: la Kalsa, La Loggia, il Capo e l’Albergheria. Le quattro facciate, i cantoni, sono impreziosite da colonne e sormontate dagli stemmi reali. I quattro prospetti si susseguono dal basso verso l’alto secondo un principio ascensionale: dalla natura dell’acqua alla santità del cielo.
Dalla natura al cielo
Nell’ordine inferiore di ogni cantone si trova una fontana, ognuna delle quali rappresenta uno degli antichi fiumi che bagnavano Palermo: Papireto, Kemonia, Oreto e Pannaria. Al primo piano, racchiusa da colonne con capitelli di stile dorico, una figura rappresentante una delle quattro stagioni: Eolo, Venere, Cerere e Bacco. Al secondo, all’interno di colonne con capitelli ionici, le statue dei re spagnoli: Carlo V, Filippo II, Filippo III e Filippo IV. Nell’ordine superiore, le statue delle protettrici di Palermo: le sante Cristina, Ninfa, Oliva e Agata. Si potrebbe proporre un quiz tra amici: “quale la giusta collocazione dei fiumi, delle stagioni, dei re e delle sante?” E l’immagine sottostante a quali cantoni vi fa pensare?
Nord est sud ovest
Se, invece, volete un piccolo aiuto, seguendo i punti cardinali, la divisione sarà la seguente: a Nord (quartiere Vucciria), Bacco che rappresenta l’autunno, Filippo IV e Santa Oliva, a Est (quartiere Kalsa), Eolo che rappresenta l’inverno, Filippo III e Sant’Agata, a Sud (quartiere Ballarò), Venere che rappresenta la primavera, Carlo V e Santa Cristina. Infine, a Ovest (quartiere Capo), Cerere che rappresenta l’estate, Filippo II e Santa Ninfa. Oggi nella piazza si possono trovare i calessi e/o le lape (motoape) a disposizione dei turisti. Intorno innumerevoli bellezze, dai monumenti ai musei, dalle chiese ai vicoli. La pedonalizzazione di una parte di Corso Vittorio Emanuele II e la istituzione della Zona a Traffico Limitato hanno permesso, per quanto abbiano creato disagi iniziali, un netto miglioramento della vivibilità del centro storico. Il fascino dei Quattro Canti e delle vie attorno rende tutto da scoprire e amare.