Nel cuore della Kalsa si trova una piccola piazza dalla storia millenaria. Si chiama Piazza Rivoluzione e possiede mille facce e mille anime. Una piazza che è mutata e si è trasformata nel corso del tempo. Teatro e centro di moti e rivoluzioni. Vissuta, dimenticata e “ritrovata”. La storia di Piazza Rivoluzione e del suo Genio.
Piazza Rivoluzione, di moti e rivoluzioni
Piazza Rivoluzione, conosciuta in passato con il nome di Fieravecchia, è un concentrato di storia. Un documento del 1290 attesta che la piazza veniva utilizzata come mercato. Pietro II d’Aragona, altresì, ufficializzò il mercato il 10 gennaio del 1340. Al centro della piazza sorgeva una fontana che raffigurava Cerere e che viene descritta dallo storico e letterato Vincenzo Di Giovanni (Palermo, 1550 – Castronovo di Sicilia, 1627) come “Una ninfa con il suo corno delle dovizie in mano, che sta sopra il maschio, versando acqua nella prima fonte; e quella poi, versandosi dagli orli nell’altra da basso , manda pure acqua da quattro mostri, che sono entro la fonte grande“.
La fontana, così descritta, doveva essere di grande interesse tanto che il Vicerè, Duca di Montalto, nel 1636 la fece trasferire presso Strada Colonna per arricchire la passeggiata della Marina (la fontana di Cerere, purtroppo, non esiste più, fu distrutta nel 1816). La Fontana del Genio, che tutti i palermitani conoscono, fu trasferita a Piazza Rivoluzione soltanto nel 1687 per ordine del pretore Giuseppe Strozzi, principe di Sant’Anna.
Da mercato a cuore dei moti
Con i moti del 1820 e quelli del 1848, la piazza fu teatro e scenario di sommosse e luogo dove si radunavano gli insorti. Il 12 gennaio del 1848, infatti, fu proprio qui a Piazza Rivoluzione che iniziò una delle rivolte più famose. La statua, infatti, divenne simbolo della lotta contro i Borboni. I rivoluzionari ammantavano il Genio con il tricolore o con il tricolore in cui al centro era presente la Triscele. Il Genio di Palermo, così, rivestiva il ruolo di simbolo e personificazione del sentimento e del popolo palermitano. Un simbolo così importante che nel 1852 venne trasferito da Carlo Filangieri, luogotenente di Sicilia del regno borbonico, presso i magazzini municipali dello Spasimo.
Il 7 giugno del 1860, con l’arrivo di Garibaldi, il Genio fu riportato al suo posto. Da allora, la Piazza della Fieravecchia fu chiamata Piazza Rivoluzione. Dopo gli anni Sessanta la piazza ha conosciuto il declino e il degrado. Dimenticata da cittadini e da istituzioni fu relegata a parcheggio. Soltanto negli ultimi anni, con la riqualificazione del centro storico e l’attuazione di zone pedonali e ztl, Piazza Rivoluzione è stata “ritrovata”. Ogni pietra racconta una storia e ogni lapide commemorativa ricorda gli eventi. Un fascino senza tempo.
Interessante!
Si omette di dire che proprio grazie alla movida è iniziata la riqualificazione di piazza Rivoluzione
Nessuna voluta omissione e anzi ti ringraziamo per la preziosa precisazione.