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Pasqua a Palermo tra cultura e tradizione

Pasqua a Palermo, quattro canti

La Pasqua a Palermo, come in un racconto dell’Opera dei Pupi, mescola il dolore, il trionfo, la passione, la morte e la Resurrezione. Nella lotta tra bene e male, il palermitano si pone non più da spettatore, ma veste i panni dell’attore. Il sacro si mescola al profano e mostra un enorme bagaglio culturale fatto di riti, processioni e delizie che stuzzicano il palato.

Cassata siciliana con canditi
Esempio di Cassata siciliana – Ph. Eleonora Di Trapani

Pasqua a Palermo tra arte e processioni

Palermo è viva, è una fucina di idee e partecipazione popolare. Il Venerdì Santo dedicato alla Passione di Cristo si tramuta in processioni accompagnate non dal suono delle campane, ma quello delle “traccole” piccoli strumenti di legno il cui suono stridente simboleggia il dolore di Cristo. Tra le processioni più suggestive è bene menzionare quella dei Cocchieri, così chiamata perché un tempo costituita proprio dai cocchieri. La processione è tra le più antiche e la confraternita, dal 1596, celebra la morte di Cristo e la Madonna addolorata. L’itinerario prevede la partenza da via Alloro, per poi proseguire in piazza Croce dei Vespri. Successivamente piazza Sant’Anna, via Roma, piazzetta Santa Cecilia, via Cantavespri. La processione, poi, si sposta verso piazza Rivoluzione, via Garibaldi, via Lincoln e piazza Giulio Cesare. Continua su via Balsamo, corso dei Mille, via Lincoln, via Cervello, via Torremuzza. Via Alloro, via IV aprile, piazza Marina, via Lungarini, via Maletto, piazza San Francesco, via Paternostro, via Aragona, piazza Rivoluzione, via Schiavuzzo, via Castrofilippo e infine rientra in chiesa.

teatralità della Pasqua: la tela della Chiesa di San Domenico, fra le più grandi d'Europa
Riti che tornano: la Tela della chiesa di San Domenico, fra le più grandi d’Europa ©Patrizia Grotta

Alla veglia pasquale, ancora, alla mezzanotte nella chiesa di San Domenico avviene La calata di la tila. La “tila” è un grande telone in canapa alto 30 metri e largo quanto l’intera zona dell’abside. Sul telo è raffigurato Cristo deposto in braccio a Maria Vergine e circondato da frati e monache dell’Ordine dei Domenicani. Al suono dell’organo il telo viene calato e rivela la Resurrezione. Secondo Giuseppe Pitrè era l’evento più atteso dai fedeli e alcuni buontemponi poco prima che il telo cadesse, tappavano gli occhi con le mani di amici e parenti per rovinargli il momento.

Arte, itinerari e delizie culinarie

Riti, processioni, ma anche arte e delizie culinarie. La Pasqua a Palermo è pupi cu l’ova, cassata e cannoli. Falsomagro, carciofi e il pane preparato in differenti varietà. Il simbolo dell’uovo, l’inizio della vita e della fertilità, si coniuga in cibo dolce e salato. Pochi gli ingredienti, ma tante le forme per questo piccolo capolavoro di cucina. A Petralia Sottana, per esempio, alla ricetta tradizionale si aggiunge la cannella, retaggio arabo, unione tra fede e sapori agresti. La Pasqua a Palermo quest’anno racconta anche la sua arte e mostra i suoi meravigliosi monumenti. Sono tanti, tantissimi i siti e i musei da visitare. Il Museo Salinas, lo Steri, l’Orto botanico, ma anche l’occasione per scoprire la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, in piazza Beati Paoli che riapre dopo ben 52 anni.

Pasqua a Palermo tra cultura e tradizione ultima modifica: 2022-04-13T13:37:18+02:00 da Cristina Gatto

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Julieta B. Mollo

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