Tra indiscusse bellezze naturali ed architettoniche e sconcertanti bolge umane, Mondello in estate è il perfetto confine fra paradiso ed inferno. Seguiteci nella nostra giornata fra Liberty e spiaggia e scoprirete come e perché!
Una giornata nella Mondello d’estate
Dove un tempo sorgeva Marsa ‘at Tin (Porto del Fango, in arabo), oggi gli occhi si incantano su uno dei luoghi più ammalianti di Palermo. Ogni volta che ci abbiamo portato amici forestieri – italiani o europei che fossero – l’espressione del viso è sempre stata la stessa: meraviglia. E le parole sempre uguali, quasi obbligate: resterei per ore a guardare questo Golfo! Mare trasparente, fine sabbia bianca, ville Liberty a gogò, filari di Ficus e Jacaranda, soffice brezza che tempera la calura estiva. L’antico borgo di pescatori, che da palude divenne gioiello dell’Art nouveau per l’elite palermitana, rimane luogo di aggregazione estiva molto frequentato dai Palermitani. In realtà – in assenza di decenti alternative lungo la costa urbana – questa frequentazione assume caratteristiche da assalto di massa, che mina l’idillio. Ci accorgeremo, infatti, che in questa Mondello d’estate – per riuscire a mettere piede in acqua – dovremo attraversare vere e proprie trincee umane!
Piazza Mondello, punto di partenza della nostra giornata ph ©Patrizia Grotta
L’impresa ha inizio
La nostra giornata nella Mondello d’estate è un giovedì d’inizio estate, sotto il cielo azzurro e il mare trasparente. Arriviamo in moto e già affrontiamo la prima prova da girone dantesco: persino per le due-ruote trovare posteggio è frutto della fortuna! Lasciata, infine, la moto nell’apposito spazio, decidiamo di iniziare percorrendo il marciapiede lungo la spiaggia. L’intento è verificare che il numero di cabine private a noleggio sia diminuito, come proclamato da qualche anno a questa parte. Passeggiamo quindi da Piazza Mondello fino in fondo, al Circolo Lauria, e constatiamo che sì, il numero di cortili delimitati dalle casette di legno è inferiore agli anni passati, ma la porzione di spiaggia libera è ugualmente irrisoria. Al posto delle cabine, infatti, sono sbocciati Lidi pubblici, a catena successiva fra lo Stabilimento e oltre piazza Valdesi. A seguire, poi, permangono i Lidi dedicati alle forze dell’Ordine, quindi i circoli della Vela.
Il mirabile incastro
Nella Mondello d’estate, i varchi d’accesso al mare tra i lidi sono costellati di teli da mare con relativi proprietari. Questi si rivelano poco propensi a scostarsi quel minimo necessario per consentire al varco di fungere come tale per chi è di passaggio. Così, tra un sommesso mi scusi e un imperativo si sposta?, conquistiamo faticosamente la meta: la vista del mare azzurro. È ancora solo la vista, però! Infatti, il tratto di spiaggia lambito dal mare e ampio 5 metri (si fa per dire) – riservato da legge alle passeggiate lungoriva nonché ai mezzi di salvataggio – è più che pieno, diremmo saturo. Persone, teli, ciabatte, borse, secchielli e palette, ombrelloni, salvagenti, materassini. Un incastro strabiliante, dove – come in un fumetto di paperinesca memoria – se un ago cadesse sulla sabbia, certamente colpirebbe qualcuno. Ammiriamo attoniti i venditori ambulanti di cocco, birre, patatine e accessori vari attraversarlo agili, come guru della levitazione!
Un raro varco d’accesso sufficientemente libero ph ©Patrizia Grotta
La vana conquista del mare
Riusciamo comunque nell’impresa: raggiungiamo il bagnasciuga e tocchiamo l’acqua. Che è bella, pulita, freddina, ma alla fine ci fai l’abitudine – ci garantisce la signora accanto a noi mentre porge al figlio, ammollo, un panino e panelle. Io e il mio accompagnatore ci guardiamo perplessi: farà male un panino con le panelle mentre si è in acqua? Il bambino non ha dubbi: lo divora ad una velocità superiore ai nostri pensieri e poi torna a giocare con gli amici. Ci siamo resi conto che in quella marea umana è impossibile anche solo sperare di trovare un centimetro quadro dove poggiare le nostre cose, così facciamo dietrofront, riattraversiamo gli affollati varchi e ci ritroviamo sul marciapiede. È d’obbligo un’occhiata all’esposizione di teli in cotone colorati e leggeri sparsi per le bianche palizzate di legno che delimitano i lidi. Ma l’obiettivo della conquista di un posto al sole ci richiama al dovere!
I lidi: ‘a livella di Mondello in estate
Fallito il tentativo sui brandelli di spiaggia libera, ci indirizziamo verso i Lidi pubblici. Subito comprendiamo perché la battigia sia ingombra: raccoglie chi non ha cabina o chi non vuole/può permettersi la fee d’ingresso ai lidi pubblici. Un giro tra casse ci informa che è di 15€ per ombrellone più sdraio (22 per ombrellone più due sdraio), escluso l’eventuale deposito cauzionale. Ipotizziamo, quindi, il costo per una famiglia media di cinque persone che vada al mare anche solo tre volte a settimana per un mese: il calcolo è rivelatore! Ci dicono che questi prezzi sono in linea con il resto d’Italia, anzi pure inferiori, ma dimenticano le annose difficoltà economiche locali. Scomoda verità: “sei povero? Ti meriti il girone infernale della battigia stracolma”. I lidi restano, pertanto, privilegio di turisti e benestanti, che comunque – per toccare mare – dovranno attraversare trincee! In compenso, avranno spazio decentemente ampio, doccia, toilette e custodia per oggetti personali.
Lidi in attesa di clienti ph © Patrizia Grotta
I moti del mare tra turchese e rosa
Il mare è tentazione, così scegliamo un lido, riattraversiamo l’incastro e ci immergiamo. L’acqua è spettacolare: altro che Caraibi! è lo slogan del Palermitano orgoglioso. Affondi gli occhi nelle trasparenze sfumate di turchese e dubiti che gli avi vedessero fango, invece… Che sia una leggenda, quella di Marsa ‘at tin? Neanche il tempo di dirlo, che il solito vicino di battigia ci parla della melma di Mondello in estate. Non oggi, ma, da metà luglio e per buona parte d’agosto, quel mare caraibico diventa densa brodaglia gialloverde. Chi sa che l’antica palude non riemerga, sollecitata dal carico di movimenti? Sapete, invece, della particolarità della sabbia di Mondello? Unica nel genere, si forma coi frammenti di gusci di organismi marini, fra cui un protozoo delle distese di Posidonia, la Miniacina miniacea. Il suo guscio calcareo è simile al corallo e – alla morte dell’organismo – si deposita regalando al fondale luminose cromie rosa!
Le cromie rosa del fondale ph ©Patrizia Grotta
Cibo e colori
Il mare apre l’appetito! E a Mondello, in estate come in inverno, è impossibile restare digiuni, qualunque sia il budget e il gusto. Gelati, granite, panini, primi e secondi di pesce, rosticceria e tutto il ben di Dio che la cucina palermitana offre! Seduti al tavolo ad ammirare il panorama del golfo incastrato fra Monte Pellegrino – il più bel promontorio del mondo, secondo Goethe – e Capo Gallo. Oppure passeggiando in infradito sotto gli alberi, per lasciarsi ammaliare dai luccicori di mare fra i rami o dalla bellezza eterna dei villini Liberty. O l’uno o l’altro modo, lo stomaco trova soddisfazione insieme agli occhi: Mondello è gratificazione per ogni senso umano! Percorriamo tutto il litorale, dalla riserva di Capo Gallo all’isola pedonale. Qui ci aspetta una gradevole sorpresa: righe e rettangoli di vari colori regalano un tocco vivace all’asfalto – tra la sabbia che il vento o i passi vi adagiano.
Colori sull’asfalto per l’isola pedonale ph © Patrizia Grotta
Cosa resta di questa Mondello d’estate?
Tra mare, cibo, panorama, chiacchiere, la nostra giornata nella Mondello d’estate volge al tramonto. Restiamo in pochi a rendere omaggio al sole che cala accendendo l’orizzonte di arancio. In questa soffice luce, bolgia e trincee diventano ricordi evanescenti, mentre spiaggia e mare tornano liberi, pregni ancora del tepore del sole. E l’innamoramento per la nostra Mondello in estate si rinnova e si ricarica. Così, chissà, riproveremo ad affrontarla in una giornata estiva… L’anno prossimo, forse!
La magia del tramonto a Capo Gallo ph ©Patrizia Grotta
In fondo, ogni Palermitano lo sa: Mondello è godibilissima in ogni stagione, soprattutto fuori dall’estate. Non è perciò necessario accanirsi a sceglierla per un bagno in mare per forza fra luglio ed agosto. Di certo, la consigliamo per una lunga passeggiata, come anche per il cibo e per il panorama, poiché su questo punto resta imperdibile. Per un bel tuffo, ci rivedremo a settembre, che tanto a Palermo l’estate è lunga!