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La chiesa di Santa Caterina d’Alessandria

La chiesa di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto è una delle chiese più ricche e decorate di Palermo, e si trova in pieno centro storico

La chiesa di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto è una delle chiese più ricche e decorate di Palermo, e si trova in pieno centro storico, in piazza Bellini, di fronte le chiese Martorana e San Cataldo. Scopriamo assieme storia e struttura. La chiesa è un magnifico esempio di arte barocca, considerata la più bella e più ricca di decorazioni dell’intera città di Palermo.

La chiesa di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto

E’ conosciuta anche col nome di «Chiesa di Santa Caterina delle Donne», in riferimento al fatto che la struttura doveva dare assistenza alle donne delle classi più deboli e svantaggiate, successivamente divenne luogo di clausura delle nobili che portavano in dote al monastero ingenti somme, dal 1311 fino al 2014. Essa sorge accanto al monastero domenicano; occupa l’area delimitata a nord dalla strada del Cassaro a occidente da piazza Pretoria, a mezzogiorno con piazza Bellini ove fronteggia la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio e la chiesa di San Cataldo. Costruita intorno al 1310, i lavori vennero riprese nel 1566 e portata a termine nel 1596. La consacrazione dell’edificio religioso avvenne con una cerimonia solenne il 16 di marzo del 1664. La cupola e il coro furono aggiunti rispettivamente nella metà del Settecento e nel 1863.

La struttura subì danneggiamenti sia durante i moti del 1848 e del 1860, che durante i bombardamenti del 1943.

Dal 2017 il complesso è stato aperto al pubblico ed è visitabile in qualità di museo d’arte sacra. E’ una chiesa palermitana, unica per la sua straordinaria bellezza e per la densa storia che porta con sé.

Santa Caterina Interno
Il meraviglioso interno barocco-rococò della chiesa di Santa Caterina

La storia

La storia della fondazione della chiesa è legata alla nobildonna palermitana Benvenuta Mastrangelo, figlia di Ruggero Mastrangelo, uno dei personaggi chiave della rivolta del Vespro e moglie, in seconde nozze, del toscano Guglielmo Aldobrandeschi conte Palatino di Santa Flora. La donna, rimasta vedova per la seconda volta e senza eredi, sentendosi vicina alla morte, dettò le sue ultime volontà al notaio Guglielmo de Rogerio predisponendo di far erigere un monastero tenuto dai domenicani. La ricca nobile lasciò tutte le sue ricchezze alle monache domenicane. Altre ricchezze giunsero all’edificio e all’ordine da altri componenti della sua famiglia.

La sua costruzione fu voluta dalla priora Suor Maria del Carretto, poi sepolta dietro l’altare maggiore. 

L’interno

L’interno della chiesa di Santa Caterina è a un’unica navata, a croce latina. Vi sono in tutto sei cappelle, tre per lato. Presente anche un coro. Presenta elaborate e ricchissime decorazioni settecentesche con un manto marmoreo policromo. Vi sono anche pietre dure, come lapislazzuli e ametista. Lo stile predominante è il Barocco con elementi rococò. Ogni angolo è decorato con stucchi, bassorilievi, mosaici (pavimentazione), affreschi  opera di Filippo Randazzo (autore del Trionfo di Santa Caterina e della Gloria delle Domenicane del 1744) e Vito D’Anna (autore del Trionfo dell’ordine domenicano e delle Allegorie dei continenti del 1751). Il suo interno, proprio nelle decorazioni richiama Casa professa. Qui sono ancora più numerose rispetto alla Chiesa del Gesù.

L’esterno

La facciata principale presenta forme tardorinascimentali, si nota infatti una spiccata spinta verticale e si sviluppa su due ordini sovrapposti, ritmati da una partitura di lesene d’ordine corinzio. Nel primo ordine, al centro, si trova un portale di derivazione gaginesca affiancato da due colonne scanalate con capitelli corinzi che sostengono un architrave scolpito, sopra il quale, dentro una nicchia con timpano a edicola, nel 1685 fu collocata una statua raffigurante Santa Caterina che si celebra il 25 novembre.
Collega i due ordini della facciata una ricca trabeazione decorata con eleganti figurazioni scultoree.
Nell’ordine superiore due coppie di lesene inquadrano l’elegante finestra centrale che trafora la facciata. Ai fianchi le spirali di due coppie di piccole volute raccordano i contrafforti laterali con l’elegante frontone superiore che termina con un’aggettante cornice di coronamento, che in realtà, è una cornice marcapiano, dove corre una balconata che chiude un “affaccio” che domina la piazza.
Sulla sommità dell’edificio si trova un medaglione che rappresenta i consueti attributi del martirio di Santa Caterina (la ruota, la palma, la spada e il giglio).

Santa Caterina Palermo
La facciata esterna della Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. Foto di Lidia La Marca

Nel prospetto su piazza Pretoria si notano fra gli elementi decorativi le robuste pseudo-paraste corinzie alternate a eleganti finestre. Al centro il bel portale di disegno tardo-cinquecentesco sormontato da timpano ad arco che corrisponde con il braccio sinistro del transetto della chiesa. Un’aggettante membratura decorata ha motivi floreali, collega i due ordini. L’ordine superiore presenta una decorazione a volute e una grande finestra sormontata da un timpano ad arco spezzato. Chiudono la facciata in alto, robusti contrafforti a riccio ricavati sui tetti delle cappelle laterali. (Fonte: Chiesa di Santa Caterina www.palermoviva.it)

Il monastero di Santa Caterina d’Alessandria

Accanto alla chiesa si trova il monastero, il più ricco femminile di tutta Palermo. Le monache erano quasi tutte principesse. Tra il 1566 e il 1596 l’intero complesso di Santa Caterina divenne uno dei più importanti monasteri di clausura della città.

Al suo interno si trovano il chiostro con la bellissima fontana e gli agrumeti , le terrazze da cui ammirare la città in tutta la sua bellezza. Le terrazze erano, fino al 1866, delle logge coperte e protette da grate: solo attraverso queste precauzioni le monache di clausura potevano episodicamente affacciarsi sulle vie cittadine e sbirciare cosa accadeva nel mondo che avevano abbandonato.

Al suo interno si trova la dolceria i “Segreti del Chiostro“, dove vengono riprodotti i dolci di svariati monasteri di Palermo secondo le antiche ricette delle suore cannoli, frutta martorana, biscotti, rosoli, ecc.

Dal 2018 ospita la mostra “Sacra et Pretiosa“.

Nascosto per due secoli, riappare il soffitto ligneo trecentesco nel monastero di Santa Caterina

Il 25 novembre è stato inaugurato Il tesoro nascosto per oltre due secoli, del soffitto trecentesco e l’affresco dell’Incarnazione, all’interno della sagrestia, alla presenza, tra gli altri, di Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo. Riguardo al tema dell’affresco, si tratta di una raffigurazione unica in Sicilia, con Dio Padre che tiene in mano la colomba simbolo dello Spirito Santo e Maria che stende da un balcone la tenda rossa del tempio in riferimento alla simbologia evangelica. Come accade spesso, è stato scoperto per caso in seguito a lavori di restauro del sito, coperto da uno strato di calce bianca. L”affresco si trova esposto nell’oratorio del monastero. Sicuramente era parte di un vasto ciclo andato purtroppo perduto.

Affresco Santa Caterina
Il preziosissimo affresco rinvenuto assieme al tetto ligneo presso la sagrestia del monastero annesso alla chiesa di Santa Caterina; fonte foto: pagina facebook Monastero Santa Caterina d’Alessandria

Si tratta di un soffitto ligneo a cassettoni dipinto con motivi geometrici, vegetali e animali fantastici, dame, cavalieri, figure fantastiche e stemmi nobiliari. Esso si accosta a quello ligneo presente a Palazzo Steri. Risale alla prima metà del XIV secolo.

App Tetto Monastero Santa Caterina
il tetto ligneo medievale del monastero di Santa Caterina; fonte foto: pagina facebook Monastero Santa Caterina d’Alessandria

Tutti potranno ammirare l’affresco attraverso un‘app messa a punto dal dipartimento di Architettura di Palermo, con la supervisione del professor Fabrizio Agnello. Basta inquadrare col proprio cellulare la volta della sacrestia e veder apparire sullo schermo il soffitto che si trova più sopra.

foto dalla pagina Facebook Monastero Santa Caterina d’Alessandria

La chiesa di Santa Caterina d’Alessandria ultima modifica: 2022-11-30T10:22:46+01:00 da SABRINA PORTALE

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