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NATURA

Inverno a Palermo: chi lo ha visto?

Inverno palermitano

Nel corso di questo primo anno con voi, ci è piaciuto celebrare insieme il succedersi delle stagioni a Palermo. Abbiamo cominciato con la primavera, per poi narrarvi dell’estate e quindi approdare all’autunno. E l’inverno, direte voi? A forza di attendere il momento giusto – o meglio, il periodo adatto – per raccontarvelo, siamo arrivati a marzo! Che cosa è successo? Che ne è stato, quest’anno, dell’inverno palermitano?

Cronaca di un tentato inverno palermitano

È arrivato marzo, dicevamo, il mese che segna sin dal suo primo giorno l’avvento della primavera meteorologica. A circa tre settimane dall’inizio anche della primavera popolare, vogliamo provare a trarre un bilancio dei tre mesi trascorsi. Soprattutto a rispondere alla domanda: che fine ha veramente fatto l’inverno palermitano? Per esperienza comune, gennaio e febbraio non sono stati mesi rigidi – se così si può dire per la nostra città – come negli ultimi anni si è registrato. Per strada la gente risponde che un pizzico di inverno si è mostrato a dicembre, con un apice nei primissimi giorni di gennaio. Ad ora, dicembre è stato il mese più invernale in questa tornata, con circa metà delle sue giornate segnate almeno da qualche pioggia. E con i venti come vera guest star. E dopo? Che cosa è successo a gennaio e febbraio? Che fine hanno fatto piogge e temperature sotto i dieci gradi?

Quando la pressione è alta

Oggi che il meteo è un bisogno primario quotidiano per molta gente comune, sono in tanti a conoscere l’origine del problema. Qual è? La persistenza dell’alta pressione sul nostro Mediterraneo, che ha fatto da barriera materiale all’ingresso di freddo e perturbazioni. E non solo in Sicilia, ma anche – spesso – nel resto d’Italia. Ma che cosa è, esattamente, l’alta pressione? La pressione in oggetto è quella atmosferica e misura il peso dell’aria – o meglio della colonna d’aria – che sovrasta una data porzione di superficie terrestre. Convenzionalmente, si misura il peso della colonna d’aria che incide su un metro quadrato di superficie e l’unità si esprime in hPa, ovvero ettopascal. Quindi: quanto pesa l’atmosfera su quel dato metro quadro? Concretamente: se si indica un pressione di 1000 hPa, si intende che, su quella specifica porzione geografica, la colonna d’aria sovrastante ogni metro quadrato ha una massa di 10.000 kg.

Inverno palermitano: nuvole senza pioggia
Nuvole senza pioggia su Palermo ph © Patrizia Grotta

Le variazioni di pressione atmosferica, da bassa ad alta e viceversa, determinano i cambiamenti del tempo. In linea di massima, quando l’aria ha un peso alto, essa tende a scendere verso la terra e, come schiacciata, a riscaldarsi. Da qui, sempre in linea di massima, le temperature più elevate, che contribuiscono a diradare le eventuali nuvole. Il linea di massima è d’obbligo, poiché la meteorologia è una scienza altamente complessa, che richiede conoscenze specifiche e profonde. E oggi, che anche le previsioni meteo sono usate a scopo sensazionalistico, è saggio affidarsi a fonti ufficiali o comunque competenti e oggettive. Le zone di alta pressione, che assumono una forma circolare o ellittica, sono chiamate anticicloni – altro termine ormai entrato nel lessico quotidiano. Ecco perché da sempre sentiamo parlare di anticiclone delle Azzorre o di quello africano quando si parla di persistenza del bel tempo: due sorte di barriere che respingono il brutto tempo.

I cambiamenti climatici e l’inverno palermitano

Dobbiamo quindi all’alta pressione anche l’anomalia dell’inverno palermitano? Possiamo risponderci di sì. E di cosa è segnale questa costanza nell’alta pressione anche nei periodi dell’anno che, di norma, dovrebbero invece ospitare una più bassa pressione atmosferica? Gli esperti puntano il dito contro i cambiamenti climatici provocati dal riscaldamento globale. La temperatura media della nostra amata e martoriata Terra – ci dicono – è in aumento costante da anni. A dispetto di chi ama il caldo, questa non è però una buona notizia. La temperatura terrestre è, infatti, un equilibrio delicato da tutelare. Basti pensare ai danni che deriverebbero dallo scioglimento dei ghiacci in Artide ed Antartide, con il conseguente innalzamento del livello dei mari!

Inverno palermitano: il bel tempo incoraggia le attività in mare
Anche in questo anomalo inverno mare ideale per il Sup ph © Salvatore Grotta

Tornando al nostro anomalo inverno palermitano, è importante consapevolizzare come e quanto il nostro microuniverso sia connesso intimamente alla globalità degli eventi climatici terrestri. In concreto, quanto ogni nostro gesto di rispetto e cura verso l’ambiente, verso la sua pulizia e la sua temperatura, possa aiutarci a garantirci le migliori condizioni meteo. Vi sembra azzardato sostenere che il nostro singolo comportamento possa decidere se pioverà o no a Palermo o se avremo stagioni normali? Probabilmente sì. Ma la nostra vuole essere una provocazione estremizzata per un obiettivo: spingere ciascuno di noi a migliori prassi ecologiche e civiche. E, intanto, potrebbe pensarci marzo – notoriamente instabile e sorprendente – a regalare finalmente giornate di pioggia a questo inverno palermitano!

Gli invasi in questo inverno palermitano

Il problema più sentito di questo inverno palermitano è stato l’assenza di piogge organizzate, che nella psiche collettiva riesuma lo spettro di un tempo ben note siccità. Le belle giornate di sole e tepore – vanto universalmente decantato dai Palermitani verso chi punta il dito sulle criticità cittadine – potrebbero davvero essere in realtà una trappola pronta a scattare nei prossimi mesi? Da qualche anno a questa parte, nelle conversazioni tra amici e conoscenti, può capitare di sentire la domanda: ma come sono messi gli invasi? Il riferimento è ai bacini artificiali, serbatoi idrici indispensabili per il rifornimento idrico di città e campagne. Palermo è servita da quattro invasi: Piana degli Albanesi, Poma, Scanzano e Rosamarina. Una semplice ricerca sul sito dell’Amap ci fornisce delle percentuali su cui riflettere. All’ultimo rilevamento, compiuto in data 18 febbraio, questi i livelli di riempimento: Piana 49%, Poma 58%, Scanzano 28%, Rosamarina 54%.

Invasi Amap
Rilevamenti degli invasi palermitani (Fonte Amap)

L’osservatorio delle acque della Regione Siciliana conferma la sensazione diffusa fra la gente: nel confronto con febbraio 2019, i quattro invasi risultano avere portata inferiore. La notizia data a fine febbraio sull’apertura del cantiere per il nuovo by-pass dell’acquedotto di Scillato – destinato ad aumentare notevolmente l’apporto idrico in città – arriva in un momento di preoccupazione. L’acquedotto, lo ricordiamo, ha avuto vita travagliata sin dal 2002 a causa di ripetute frane che ne hanno compromesso il funzionamento. Fino ad arrivare al 2010, anno della definitiva interruzione dell’erogazione. I lavori dovrebbero chiudersi ad agosto e garantire a Palermo una portata di mille litri al secondo, a fronte dei 380 attuali. La domanda è: la sorgente sarà sufficientemente ricca, dopo un inverno asciutto?

Inverno a Palermo: chi lo ha visto? ultima modifica: 2020-03-02T16:22:01+01:00 da Patrizia Grotta

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