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I dolci dei morti, dalla martorana ai tetù

Dolci dei morti: martorana

In occasione della festa dei morti, molti siciliani ne approfittano per rispolverare le antiche tradizioni culinarie e mettersi ai fornelli. Una gioia per tutti i palati, che attendono con ansia questo periodo dell’anno. Da dolci ipercalorici a prelibatezze fai da te, ce n’è per tutti i gusti!

Le prelibatezze siciliane in tavola per la festa dei morti

I cibi da gustare in Sicilia in questo periodo dell’anno sono tantissimi. Essi, per lo più, sono specialità dolciarie, ma nelle tavole di palermitani e non solo c’è spazio anche per prelibatezze con un pizzico — o forse qualcosa in più — di sale e pepe.

Dolci dei morti, anzi dolcissimi

Ogni provincia ha le sue usanze, ma è indiscusso che dopo la festa dei morti molti siciliani dovranno prenotare una visitina dai propri dentisti. Gli irresistibili dolciumi che arrivano in tavola, infatti, non si limitano in merito alla quantità di zuccheri contenuti. È il caso di prelibatezze come la frutta martorana e i pupi di zucchero.

dolci martorana

La frutta martorana

In Sicilia la chiamiamo “frutta martonara“, ma di frutta ha soltanto la parvenza. La martorana, infatti, è un dolce a tutti gli effetti, realizzato con la pasta di mandorle. Essa viene finemente modellata e colorata in forme che riproducono alla perfezione frutti e ortaggi in scala ridotta. Tale prelibatezza ha origini molto lontane. Ciò che è certo è che, dato anche il suo nome, ad inventare la martorana furono le monache del Monastero della Martorana, fondato a Palermo dalla nobildonna Eloisa Martorana nel 1194. La data e le ragioni per cui elle si dedicarono a tale arte, tuttavia, è ancora un mistero.

I pupi di zucchero

Zucchero, zucchero e ancora zucchero. Per chi è un amante dei dolci, ecco i pupi di zucchero. Le statuette, dipinte con colori vivaci, ricordano i tradizionali personaggi del teatro dei pupi. Esse, dopo aver preso la forma desiderata, vengono impupate con lustrini di carta colorata, palline di zucchero e nastrini arricciati.

dolci pupi siciliani

Taralli, tetù e ossa di morto

Per coloro che, invece, sono un po’ meno golosi, in tavola spuntano dei particolari biscotti. I taralli siciliani sono tipici dolci con il buco al centro ricoperti di glassa di zucchero. I tetù, invece, non hanno il buco e sono ricoperti di cacao. Croccantissimi, infine, sono i crozzi ‘i mortu (ossa di morto). Essi sono composti da due parti: una base caramellata scura e dura sovrapposta ad un guscio bianco cavo, friabile.

E per chi non intende accontentarsi, c’è u cannistru ri morti. All’interno di questo peculiare canestro siciliano si trovano prelibatezze di ogni tipo: frutta martorana, biscotti, pupi di zucchero, semienza, nocciole tostate e tanto altro.

…ma anche sfiziosità salate

Nel periodo dei morti, i siciliani non mangiano di certo soltanto dolci. Ecco, dunque, anche prelibatezze salate. La “muffuletta” ne è un tipico esempio. Parliamo del pane, che in ogni momento dell’anno viene cunzato in modi diversi, con la milza o con le panelle ad esempio. Tuttavia, il 2 novembre la muffuletta si veste di semplicità. Essa, infatti, viene riempita soltanto di olio, sale, pepe e filetti di acciuga. A seconda dei gusti, è possibile anche metterci ricotta o caciocavallo grattugiato.

Infine, in alcune aree della Sicilia, durante la festa dei morti, si è soliti mangiare le fave. all’interno delle quali secondo la tradizione sarebbero contenute le lacrime dei cari defunti.

I dolci dei morti, dalla martorana ai tetù ultima modifica: 2019-11-01T18:37:38+01:00 da Chiara Ferrara

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