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Anche a Palermo è vivo il ricordo di Maradona

Diego Maradona

Ci ha lasciato Diego Armando Maradona, “che ha cambiato per sempre la storia del calcio mondiale, diventandone presto il più grande interprete”. Così lo ha ricordato il Palermo calcio in una nota. E poi prosegue “Ancora oggi, il ricordo del suo talento è fonte di ispirazione per migliaia di calciatori in ogni parte del pianeta e nutre la passione di chiunque abbia mai dato un calcio ad un pallone. Buon viaggio, Diego”.

La città ricorda Maradona

Anche a Palermo è stata molto sentita la scomparsa di una delle stelle più brillanti del firmamento del calcio, un simbolo vivo nel ricordo di molti. Sui social si moltiplicano i post in suo ricordo. Se Maradona resta un punto di riferimento per gli appassionati del pallone e non solo, il suo carisma e la sua spiccata personalità hanno colpito negli anni tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

Il carisma di Maradona, Pibe de oro, nelle parole di chi lo ha conosciuto

È anche il caso del direttore di Stadionews e storica firma dello sport siciliano Guido Monastra. In un articolo pubblicato sulla testata online da lui diretta Monastra ricorda quanto l’incontro con Maradona, avvenuto nel lontano 1986, lo abbia colpito. All’epoca il giornalista era poco più che ventenne. “Rimasi colpito da Maradona  – dice ripercorrendo le ore che hanno accompagnato l’attesa di quella intervista  -. Arrivai a Soccavo, il centro sportivo del Napoli, era sabato. Vidi da bordo campo tutto l’allenamento del Napoli, zeppo di campioni. Ma non c’era Maradona e nessuno sapeva perché”.

Maradona Monastra
L’intervista che il calciatore concesse a Monastra

L’incontro del cronista palermitano con il campione

Quando stava per andarsene convinto di avere fatto un buco nell’acqua è arrivata la svolta: “Quando tutta la squadra aveva già lasciato il campo per andare a pranzo mi rassegnai a tornare in albergo a mani vuote – afferma – Fu a quel punto che vidi entrare l’auto con Maradona al volante. Quasi mi sono fatto investire per bloccarlo. Gli dissi chi ero, che avevamo concordato quella intervista per l’emittente di Palermo ma che forse era tardi. Mi prese in simpatia. Incurante dell’orario scese dall’auto, si prestò volentieri all’intervista che durò almeno sei minuti. Alla fine mi strinse la mano, mi raccomandò di fargli avere una copia della cassetta e proseguì verso la club house sicuro dell’ennesima multa che gli sarebbe stata inflitta. Il Napoli l’indomani vinse”.

“Quando toccava la palla, un’emozione unica…”

Monastra racconta che poi quella cassetta gliela consegnò in un secondo incontro a Soccavo e in quell’occasione “ho avuto la fortuna di seguire l’allenamento con Maradona in campo. E fu tutta un’altra cosa. Gli ho visto fare con la palla cose che neanche immaginavo si potessero fare, ho percepito distintamente il carisma che lui aveva su tutta la squadra che lo adorava, ho seguito da bordocampo una partita di campionato con Maradona e ho capito – forse mai abbastanza – cosa lui, anzi Lui, rappresentasse per la città di Napoli che ora giustamente gli vuole intestare lo stadio che lui ha fatto vibrare come uno strumento musicale. Quando lui toccava la palla era una emozione unica”.

Maradona
Il calciatore venuto a mancare a 60 anni

E infine conclude: “Non so se sia stato il più grande di sempre. Probabilmente sì e in ogni caso i confronti con Pelè o Messi, generazioni ben diverse dalla sua, sono e saranno sempre improponibili. Di sicuro nessuno come lui ha saputo rappresentare tutte insieme l’arte, la poesia, le emozioni, la gioia e il sentimento”.

Anche a Palermo è vivo il ricordo di Maradona ultima modifica: 2020-11-27T15:30:02+01:00 da Stefania Brusca

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